La famiglia
Siamo atterrati il 23 aprile a Bologna. Sono arrivato all’una e mezzo a casa della famiglia della mia corrispondente, e quindi non ho avuto il tempo di fare conoscenza con i suoi : tutti dormivano, e appena mi sono sistemato nel mio letto, che dormivo già. Ma dall' indomani, abbiamo parlato con suo padre (Fabio) e la sua fidanzata (Elena), i suoi sono separati. Suo fratello Cristian ha 10 anni, e il suo fratellastro Giacomo ha appena 4 mesi. « È la prima volta che incontro un italiano che parla meno bene questa lingua di me ! » dicevo ad Elena, parlando del bambino che teneva in braccio.
Abbiamo fatto la spesa,
tutto non poteva andare meglio di così, perché suo padre mi ha fatto scegliere specialità e cose che di solito avevo a casa. Abbiamo parlato tra di noi. Elena fa la maestra alle elementari, mi ha parlato delle sue classi e dei suoi alunni. Suo padre trasporta prodotti di campagna, da un paese fino a un altro. Cristian mi ha fatto provare la sua playstation, ma mi batteva sempre e allora gli ho detto « prima di tornare, ti batterò ! ».
Mi hanno fatto assaggiare molte cose, ad esempio le tigelle, senno, era sua nonna a farci specialità, come i tortelloni alla zucca o agli spinaci. Ci ha fatto la sbrisolona (con mandorle), ho anche i « brutti ma buoni » con nocciole. È davvero bravissima a cucinare. L’ultimo giorno sono stato io a cucinare : ho fatto loro la carbonara con la vera ricetta ! Ho anche incontrato i suoi nonni, la madre di Elena e uno zio… Tutti mi hanno parlato come se fossi così italiano come loro, e tutti mi hanno detto che ero bravissimo a parlare. Infatti abbiamo avuto discussioni su tutto e abbiamo molto riso : ad esempio, Fabio e Elena mi dicevano spesso « Io sono la mente e lui il braccio » a casa. Ho fatto loro un disegno : erano contentissimi. Suo padre mi diceva per ridere « più magro, più magro ! ». Eravamo tutti molto tristi di dover lasciarci, sua nonna mi ha regalato un piatto per mettere il parmiggiano grattuggiato, poi mi ha anche fatto la sbrisolona e i « brutti ma buoni » per il mio ritorno. Sua madre che avrò visto alcune volte nella settimana, mi ha regalato un libro di cucina e ha scritto questo :
Siamo andati a Bologna il giovedì 27 : abbiamo preso il treno, e quindi ho scoperto come funziona la loro stazione, ad esempio per timbrare il biglietto, devono pagare. Dopo circa 40 minuti, siamo arrivati nel centro, e ho scoperto una città bellissima, una via principale con tanti negozi. Abbiamo visitato delle chiese, ce ne sono 12 attaccate insieme. Ci sono due grandissime torri conosciute. Ho comprato dei ricordi : tortellini a portachiavi, giornali, romanzi, una maglietta con scritto « Università di Bologna »… Penso che sia il mio acquisto migliore, perché, arrivando mi sono detto « mi devo ricordare di tutto, stampare i ricordi in testa » perché, prima cosa : mio bisnonno ci è nato, a casa facciamo i tortellini da alcune generazioni, e perché so che ci ritornerò dopo il liceo, o per fare gli studi interi, o per farci qualche anno con l’Erasmus.
Alexis